Perdita del lavoro psicologia e depressione

Affrontare la perdita del lavoro aspetti psicologici

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“Il lavoro nobilita l’uomo” questa famosa citazione, attribuita al grande naturalista inglese Charles Darwin, non è soltanto una considerazione filosofica ma anche un’affermazione nella quale il lavoro è considerato sia un diritto che un dovere, così come sancito dalla nostra Costituzione.

Più precisamente l’Art. 1 recita: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Da ciò ne consegue che il lavoro risulta essere un aspetto fondamentale non solo perché garantisce al nostro Paese la prosperità di cui ha bisogno per potersi sostenere ma è anche l’ambito che, accanto a quello familiare, è preponderante nella nostra vita.

Difatti gran parte del nostro quotidiano, nei giorni feriali, è occupato dalla nostra attività lavorativa, sia che essa venga svolta come lavoratori dipendenti che come autonomi e/o liberi professionisti.

In virtù di questi aspetti, quindi, è naturale considerare la perdita del lavoro come un grande fattore di tensione e che può creare delle ripercussioni sul proprio equilibrio psicologico.

Disoccupazione perdita del lavoro

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Perdita del lavoro e stress psicologico

Per definizione un evento stressante è qualcosa che irrompe nella vita della persona portandole un notevole sconvolgimento sia dal punto di vista organico (disregolazione del sistema nervoso, aumento dei livelli di cortisolo, ecc…) che psicologico (ansia, insonnia, ecc…); pertanto un licenziamento, un cambio di mansione o un demansionamento, un trasferimento in un’altra città per ragioni lavorative sono degli eventi potenzialmente portatori di stress.

Lavoro ed identità

Considerando una prospettiva più sociologica, il lavoro è un aspetto che costituisce l’identità sociale della persona in quanto, oltre alle caratteristiche di personalità, somatiche e genetiche che contraddistinguono gli esseri umani come diversi gli uni dagli altri, la rappresentazione che si ha di sé viene anche dai vari ruoli sociali che vengono assunti nel corso della propria vita.

Quest’ultimo aspetto, quello sociale, risulta preponderante nel costruire la propria sicurezza e la propria autostima e da ciò ne consegue che la perdita del lavoro non è soltanto una perdita in termini di ruolo sociale ma anche una deprivazione dell’autostima e della sicurezza di base, quindi è come perdere una parte della propria identità, di sé stessi.

Il padre di famiglia, per esempio, come si è visto in alcuni film e anche, ahimè, nella vita reale, nel momento in cui è a tavola con i propri congiunti piange disperato in seguito ad un licenziamento e si autoproclama “un fallito”.

Lavoro e identità

La percezione negativa di se stessi

Magari è un bravo padre ed un altrettanto buon marito ma in quel momento si sente un fallimento su tutti i fronti, proprio perché, come già detto, la perdita del lavoro è anche perdita dell’autostima e quindi di parte di sé e della propria identità.

Dal punto di vista più pratico, inoltre, le preoccupazioni si sprecano:

  • Come farò a pagare il mutuo/affitto?
  • Come farò a pagare le tasse e le bollette?
  • E l’università di mio figlio?
  • E la visita specialistica?

I pensieri negativi affollano la mente

Sono pensieri fortemente pervasivi, che tolgono il sonno e non fanno altro che trascinare la persona sempre più nel baratro, in una spirale psicologicamente negativa nella quale si va ancora più giù, con probabili risvolti di ansia e/o depressione, stress post traumatico da perdita di lavoro clinicamente significativi.                

Come agire di fronte della perdita del lavoro?

Nel momento in cui la persona che è afflitta dal peso di questi contenuti angoscianti si rende conto di non essere più in grado di sostenerne il peso unicamente sulle proprie spalle, è quanto mai opportuno che si rivolga ad uno specialista della salute psicologica.

Farsi affiancare da uno psicologo?

Grazie ad un percorso di supporto psicologico sarà possibile attivare tutte le risorse possibili e disponibili affinché la persona che si trova in difficoltà possa recuperare l’autostima perduta e quindi si senta in grado di rimettersi in gioco nel cercare un’altra occupazione (spesso, infatti, si può assistere ad uno scoramento tale per cui non prova nemmeno a cercare un altro lavoro) e nel contempo si avranno delle ripercussioni positive anche sul menage familiare.

Infatti, la perdita del lavoro è un evento di così grande portata che le conseguenze coinvolgono non solo la persona che ne è stata oggetto ma anche i suoi familiari, i quali si sono ritrovati a vivere un clima fortemente negativo fatto di rabbia, frustrazione, stress e ristrettezze economiche.

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